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FLAMENCO, PATRIMONIO DELL’UMANITÁ E ATTIVITÁ DELLA NOSTRA SCUOLA

Che cos’é il flamenco oggi? Il flamenco influisce sull’economia andalusa?

Questi sono i dibattiti che si stanno facendo pochi giorni dopo la famosa Feria di giugno, festa popolare festeggiata anche nella cittá di Granada,  in cui nel recinto ferial, dal primo pomeriggio fino alle prime luci del mattino si canta, si balla al ritmo di Olé! e Vamos! con interpretazioni di artisti importanti nelle colorate «casetas» allestite per strada da famiglie, associazioni, bar e hermandades. Questa festa é molto idolatrata, soprattutto da quando il flamenco è stato dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanitá dall’Unesco il 15 novembre 2010.
Per gli studiosi, é stato difficile individuare tra gli archivi storici la nascita del flamenco, che è stata collocata ufficialmente tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, tramandata dai gitani andalusi che avrebbero mescolato la cultura e il folklore dei mori con la musica ebraica.

Stereotipizzato, il flamenco é il tipico ballo spagnolo, fatto di ballerine con i vestiti a pois, ballerini con fisici scolpiti e cantanti dalla voce acuta e incomprensibile. Ma questa immagine in Andalusia é ben diversa, va oltre al folklore. Il flamenco puó essere cantato e ballato da tutti, dai bambini grassottelli fino agli anziani che fissi, seduti in seggiole di legno intonano canti vecchi di un secolo.

Il flamenco é un’arte che si tramanda di generazione in generazione, senza perdere il suo fascino ancora oggi raccoglie un mondo ricco di storie e ottiene una straordinaria popolaritá nel mondo.
L’associazione di flamenco fondata nel 1949 e l’antico concorso del Canto Jondo a Granada, l’ Universitá di flamencologia a Córdoba, l’unico Museo del Flamenco a Siviglia rispondono all’esigenza di tutelare e valorizzare questo patrimonio dell’umanitá. Questa meravigliosa arte è il petrolio dell’Andalusia e iscrivendovi ad uno dei nostri corsi di spagnolo, avrete l’opportunitá di assistere a delle lezioni di chitarra o ballo flamenco o semplicemente di partecipare ad uno spettacolo di qualche bailaor in una peña del Sacromonte.

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LOLA FLORES

Posted by Paco on Sep 2, 2011 in Il Flamenco

Siamo di fronte al mito andaluso: Lola Flores!

Chiunque in andalusia da Granada a Cadiz conosce il nome di Lola Flores. Gli echi del successo di Lola Flores, la donna metá «gitana» e metá andalusa, ha conquistato tutto il mondo, incarnando lo stereotipo della donna passionale andalusa  per eccellenza.

Nata nel 1923 a Jerez de la Frontera, Lola Flores giá a 13 anni era giá conosciuta per i suoi canti e balli del folklore locale di Jerez e giá ai 18  si uní a un importante compagnia di flamenco debuttando successivamente nel cinema come attrice di grande spessore. Fu scoperta artisticamente dall’enologo Manuel Berecerra in una festa tenuta in casa sua, da quel momento la sua vita cambió imboccando la strada del successo. La intensa carriera della donna dal sangue gitano, non ha avuto pause toccando l’apice nel 1962 ottenendo il Laccio di Dama di Isabella Cattolica e nel 1967 con la medaglia d’oro del circolo di Belle arti.

Con i suoi occhi, le labbra seducenti e il suo incredibile successo mondiale la donna ha sempre fatto parlare di sé, come una donna di amori scandalosi, con molte vicissitudini e una vita piena di alti e bassi.

Quello che rimane dell’artista é la sua voce unica,l’armonia del ballo, il suo sguardo passionale e le le sue bellissime interpretazioni su una carriera cinematografica che la vede protagonista su piú di 20 film.

Oltre alla statua a Jerez de la frontera elevata in ricordo dell’affascinante ballerina, il ricordo della Faraona (per il suo carismoa espresso in scena) é talmente vivo che se domandate ad un’anziano se si ricorda ancora di Lola Flores puó avere un infarto.

Sposata con il chitarista Antonio Gonzalez Batista, ha dato alla luce 3 figli, morirá nel 1995 per un tumore al seno. Oggi la donna é sepolta a Madrid ma Lola Flores, é un mito senza tempo, é il flamenco é l’andalusia.

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L’ANDALUSO E I DIALETTI SPAGNOLI

Posted by Paco on Jul 8, 2011 in Grammatica

A Granada e in tutta l’Andalusia si parla l’andaluso, un dialetto del castigliano. Dopo la conquista di Granada e la scoperta dell’America, che hanno segnato il passaggio dal Medioevo al Rinascimento (1492), la lingua volgare del regno di castiglia é riuscita a imporsi sulle altre lingue e dialetti; divenendo la lingua attualmente piú parlatain Spagna.Attraverso gli importanti cambiamenti storico-politici e sociali il castigliano ha continuato a imporsi come lingua dominante e obbligatoria pensiamo alla dittatura fascista di Francisco Franco che, pur essendo galiziano, ha consolidato la diffusione del volgare castigliano in tutte le regioni spagnole.

Rapportandoci alle altre lingue straniere, diciamo in modo corretto «hablo español»per cosí dire conosco e parlo lo spagnolo. Bene, in realtá dicendo parlo spagnolo in alcune comunitá in Spagna, é facile essere fraintesi, perció é sempre meglio dire  «hablo castellano». Difatti in Spagna la situazione é ben differente dai dialetti delle regioni italiane. Esistono comunitá autoctone (differenti dalle nostre regioni a statuto speciale) in cui la Costituzione Spagnola ha riconosciuto come lingue co-ufficilai al castigliano e sono:

-Galiziano (Galego)

-Basco (Euskera)

-Catalano (Català).

Non solo il castigliano e le altre lingue co-ufficiali, in Spagna la presenza di dialetti é ancora forte. L’andaluso non é pàrlato solo nella comunitá autonoma andalusa ma anche in Extremadura, Murcia, Gibilterra e anche nelle isole Canarie dove la maggior parte degli abitanti parla andaluso. É vero, in andalusia si parla castigliano, ma l’andaluso come dialetto ha la sua storia pensate che questo dialetto presenta analogie perfino con la lingua del monzabico.

A parte la rapiditá di pronuncia, la particolaritá di questo dialetto é la dimenticanza di pronunciare  la S. Un esempio pratico:

– más o meno (castigliano)           – hemos hablado (castigliano)

– má o meno (andaluso)                 – hemo hablao (andaluso)

Molti dei professori che vivono a Granada e dintorni parlano andaluso, ma non durante le lezioni perció questo per voi non sará assolutamente un problema. Al Delengua tutte le lezioni sono in castigliano.

Credo che dopo alcune settimane potrete cimentarvi in una discussione in andaluso con i vostri amici granadini. 🙂

Adiós

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SPAGNOLO CHE CERCHI,ANDALUSIA CHE TROVI

Posted by Paco on Feb 19, 2010 in Granada il centro dello spagnolo

… superato il confine con la Castiglia a quel punto sarete al sud della Spagna:l’Andalusia.

In questa terra meravigliosa i colori e le atmosfere cambiano…quindi armatevi di una mappa e scegliete lá cittá a voi piú congeniale da visitare.

Sicuramente nel vostro viaggio non fatevi sfuggire Granada la cittá araba per eccellenza. Granada è una delle città spagnole più visitata per i suoi monumenti (il più celebre è l’Alhambra), le sue feste, i locali caratteristici dei gitani nelle grotte del Sacromonte dove si canta e si ballano il flamenco e la zambra gitana. Scegliete bene il periodo della vostra visita e non fatevi inggannare dalla vicinanza al mare, la cittá si trova a 700 metri di altitudine e a un passo dalla Sierra Nevada con un clima tipicamente continentale per questo motivo siate prudenti, un maglione in piú puó far sempre comodo!

Spostandoci verso nord-ovest incontriamo prima Cordova con la sua famosa moschea (la terza piú grande al mondo) e successivamente proseguendo verso sud-ovest la capitale andalusa, Siviglia. La cittá vanta di un notevole interesse turistico basti pensare che la cattedrale e l’Alcazar sono patrimonio dell’Unesco. Qualsiasi sia il vostro tragitto rimarrete affascinati e sorpresi dalla miscela perfetta tra la cultura cristiana e quella araba che attraverso svariati secoli ancora vive e si rispecchia in ogni luogo. Se al contrario siete piú coraggiosi e temerari, l’Andalusia é anche una terra all’insegna della natura selvaggia, é definita da molti il ponte tra due continenti, quello europeo e quello africano. Si é talmente vicini all’Africa che talvolta ci si dimentica di trovarsi in Spagna.

Si puó benissimo attraversare il grande e desolato deserto nelle zone dell’Almeria assaporando il gusto di vivere in un film western (attenti qui le temperature arrivano fino a 40 gradi) oppure trascorrere delle rilassanti giornate al mare nelle immense spiaggie vergini di Cabo de Gata.

Questo é solo un assaggio di quello che potrete visitare e scoprire in Andalusia, una volta tornati alla vostra vita quotidiana soffrirete «il mal Andalusia» e la soluzione a quel punto sará quella di ritornare e imparare lo spagnolo per poter apprezzare al meglio la cultura andalusa. A questo proposito Granada é una cittá all’avanguardia, infatti offre molte scuole di lingua spagnola e una di queste é la famosa scuola DELENGUA.

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